Il profumo dei ricordi racchiude in sè trentuno liriche che evocano il cammino di vita dell'autrice, la sua crescita e i valori che la contraddistinguono. Concetta Maria Cormio affida alla poesia tutti gli aspetti più importanti dell'esistenza perché i versi sono in grado di comunicare esperienze ed emozioni positive e negative.
La stessa sofferenza è parte integrante della crescita interiore e la parola ha la forza di rievocare quei momenti e farli rivivere in una luce differente. La poesia fa riscoprire l'amore, il dolore, il perdono in un'ottica nuova: in tal modo il lettore si sente parte integrante di un percorso intimo nel quale si può riconoscere.
È proprio alla quotidianità che guarda la poesia di Concetta Maria Cormio, con i suoi ricordi cari e con le persone amate, con le bellezze del creato e con la presenza, costante, di Dio che accompagna nel cammino di vita. Il poeta, infatti, è per l'autrice un pellegrino, capace di riscoprire il silenzio interiore e di comunicarlo.
L'importanza che viene attribuita alla figura del poeta è celebrata in alcune liriche della silloge, che chiariscono il ruolo che questi ricopre nella vita stessa della scrittrice. Il poeta è colui che scrive 'le parole del silenzio', che entra con cautela e quasi inosservato nell'anima e nella vita dando sicurezza e serenità:
Nel cielo danzano mille colori.
Lascio ogni dubbio per seguirti,
c'è un nuovo fiore
e un'intensa pace.
Nasce un nuovo giorno.
Il poeta è a tutti gli effetti un artista che con la parola descrive ciò che qualcuno ha 'dipinto' con pennelli: 'piante, fiori, e paesaggi' e anche 'la tenerezza dell'amore / e i silenzi infiniti' (La Luna).
A testimonianza della completezza del poeta in materia artistica ci sono nella raccolta alcune immagini realizzate dalla stessa autrice, che colgono momenti particolari della bellezza della natura, aiutando il lettore a visualizzare ciò che i versi evocano con la potenza delle parole.
La riflessione sul ruolo che la scrittura ha per Concetta Maria Cormio spesso si colloca in un contesto più ampio, come la contemplazione della natura o il pensiero della sua stessa esistenza, sempre contraddistinta dalla presenza costante del silenzio che la accompagna.
Nella lirica Speranza l'autrice afferma 'Il mio cuore cerca forza / e la mia penna / raccoglie parole silenziose.' e ancora, 'Scrivo con la penna / del passato / ricordi e illusioni. / Trovo la pace in te.' (La Sera): la parola poetica trova la sua forza nella musicalità e nell'eternità che ne deriva.
In un altro componimento si ribadisce la voglia di comporre versi nonostante la stanchezza e la sofferenza che talvolta affliggono la quotidianità. Al buio, sinonimo di dolore, si contrappone la luce della 'penna' del poeta, che trasmette speranza e amore, attraverso il sorriso dei bambini e il 'canto del creato'.
Concetta Maria Cormio racchiude nella poesia La Vita le tematiche che contraddistinguono la silloge: la presenza di finito e infinito, i ricordi, la gioia e i dolori, l'amicizia e l'amore.
È notte, tu mi parli...
e nel cielo, due stelle.
La lirica che chiude la silloge raccoglie in sé i temi che abbiamo incontrato negli altri componimenti: la bellezza della Natura, il legame con la terra, che ha echi nell'infanzia trascorsa in Toscana, ma soprattutto la malinconia e la nostalgia del passato che contrasta con la dolcezza di un sorriso e 'rinasce la vita'. È un invito al lettore ad apprezzare le bellezze del creato, le cose semplici che la vita offre e a godere, vedendo in una luce nuova, del silenzio presente in ognuno di noi.