La mia scrittura è il frutto di anni di gavetta poetica, dove Sovrana è la parola che serve per esprimere scrittura e pittura.
La parola, il pensiero articolato in parola, contraddistingue l'uomo.
Essa è il veicolo, immagine di noi stessi; è parte di noi. Porta quindi con sé, nel bene e nel male, l'importanza del nostro essere.
Può essere perciò 'Bene' se nasce dall'amore, affetto, comprensione, insegnamento, consolazione, partecipazione ecc... Può essere 'male' se nasce dall'odio, rancore, maldicenza, scandalo, offese, vanità ecc...
La parola esprime la nostra persona, la mette in comunicazione con il mondo degli altri e nasce il dialogo.
Il dialogo può diventare vano e sterile o peggio luogo di prepotenza, di inganno e di violenza (ne uccide più la lingua della spada). È gioioso, fecondo, se mettiamo insieme la vita e la parola di Dio.
Il dialogo fecondo e vivo diventa sentimento d'amore, insegnamento di vita, consolazione del cuore. Implica la capacità e la volontà di modificarsi, di ridurre le proprie barriere per avvicinarsi e per lasciarsi raggiungere.
Uno dei compiti di ogni uomo adulto è insegnare ai giovani l'amore per la parola e per la cultura: condurre i giovani all'emozione. Senza una partecipazione emotiva non si accede al sentimento.
Per questo in ogni tempo si è provveduto con racconti mitici e letterari a segnalare cos'è l'amore, il dolore, la noia, la disperazione, l'entusiasmo, la gioia.
Senza questa cura per la formazione del sentimento, che è la via d'accesso all'apertura della mente, l'istruzione non arriva al cuore e per ciò non diventa processo formativo.
Per arrivare alla parola dobbiamo passare dal silenzio diceva, il caro amico, Massimo Baldini: 'Il tema del silenzio può essere attuale e inattuale, mai di moda ed oggi, nonostante ciò che di primo acchito si può pensare da parte di molti, è indubbiamente attuale; forse più di quanto mai lo sia stato. Da questa Geènna del rumore che è la nostra vita di tutti i giorni, da questa galleria del vento dei pettegolezzi e di chiacchiere nasce, infatti, spontanea la nostalgia del silenzio.
L'uomo contemporaneo, sia pure inconsapevolmente, sta gridando con Verlaine 'datemi il silenzio e l'amore del silenzio'.